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COME EVITARE DI FINIRE NELLO SPAM

Nel 2016 sono stati inviati 207 mila miliardi di email. 9 volte su 10 si è trattato di messaggi indesiderati che sono finiti in spam.

Il massiccio incremento di scambi via email che caratterizza i giorni nostri ha reso necessario una regolamentazione: i fornitori di servizi hanno introdotto filtri in grado di deviare i messaggi non richiesti o fraudolenti, bloccandone l’accesso o deviando il messaggio in un’apposita cartella contrassegnata per l’appunto, junk mail o spam.

CHE COS’è LO SPAM?

Per la normativa italiana il termine spam indica l’invio di email non richieste dal destinatario. Si tratta quindi di messaggi inviati senza che l’utente abbia preventivamente accettato mediante consenso.

Per i fornitori di servizi email, invece, lo spam è qualsiasi tipo di comunicazione indirizzata verso un account di posta elettronica, che non genera interesse per il ricevente.

Quindi se per la normativa italiana è necessario il consenso, per i fornitori di servizi mail è necessario che la comunicazione sia interessante.

Per l’utente la presenza di filtri antispam rappresenta una tutela, mentre per le aziende che inviano comunicazioni rappresenta un grande ostacolo da superare.

Chi invia newsletter deve puntare ad avere il tasso di recapito – o deliverability – più alto possiblie. Il tasso di recapito è la percentuale di messaggi che arriva nell’inbox dei destinatari, ci indica cioè quante delle nostre mail sono state ricevute e quante invece sono state bloccate dai filtri antispam.

Per poter arginare il problema e ottenere il tasso di recapito più alto possibile è necessario capire come agiscono i filtri.

I filtri antispam sono molto eterogenei ed ogni provider utilizza sistemi diversi per identificare le mail non richieste.

Le tecniche principali sono:

  • Tecnica del blacklisting: utilizza liste di parole, domini o altre caratteristiche come filtro diretto. Se una mail contiene determinate parole o proviene da un determinato dominio finisce in spam.
  • Tecnica basata sul meccanismo bayesiano: ad ogni singolo elemento della mail viene associata una probabilità “spam”. Se la somma di queste probabilità raggiunge il valore soglia, il messaggio viene considerato come indesiderato.
  • Filtri che si basano su calcoli automatici in grado di apprendere il comportamento dell’utente e identificare i messaggi non richiesti. Ad esempio se l’utente ha identificato come spam molte mail con la parola “gratis” in oggetto, il filtro apprende che l’utente non vuole ricevere questa tipologia di mail e bloccherà la ricezione di tutte quelle che hanno caratteristiche simili.

COME EVITARE DI FINIRE NELLO SPAM?

GESTIONE DELLE LISTE

Il metodo migliore e più efficace per evitare di finire nello spam è creare contenuti pertinenti e rilevanti rispetto agli interessi degli utenti.

Il punto di partenza è la cura del database. È assolutamente sconsigliato acquistare liste dal web o recuperare mail da indirizzi pubblici. Le liste vanno coltivate e curate a partire dal form di iscrizione che deve contenere il riferimento alla normativa sulla raccolta e gestione dei dati personali. La presenza del doppio opt-in – che prevede la conferma dell’iscrizione tramite un link inviato per email – è un accorgimento che ci consente di avere un database più pulito, senza mail inattive o con contengono errori ortografici.

Una volta creata, la lista ha bisogno di una manutenzione costante. Una lista sporca infatti può generare perdite di reputazione che possono compromettere l’intero lavoro, è quindi necessario eliminare i contatti che generano bounce e disattivare gli utenti dormienti. Oltre a essere previsto per legge, l’inserimento di una procedura di disiscrizione rapida e intuitiva può evitare tante segnalazioni di spam.

Anche la frequenza di invio merita un approfondimento: un invio al mese probabilmente non irriterà il vostro target e gli utenti saranno felici di aprire le comunicazioni, al contrario invii molto frequenti possono irritare il destinatario e portarlo a ignorare i tuoi messaggi o, nella peggiore delle ipotesi, a segnalarti come spam.

MITTENTE DELLA MAIL

Non indicate un mittente generico come “noreply” e fate in modo che si capisca immediatamente chi ha mandato la mail.

OGGETTO

L’oggetto è il primo elemento – e a volte l’unico – che l’utente legge. È anche uno degli elementi più controllati dai filtri antispam. Le regole principali sono:

  • Non utilizzare caratteri tutti in maiuscolo
  • Non usare punti esclamativi ripetuti
  • Non utilizzare la parola FREE
  • Non inserire tanti spazi bianchi consecutivi
  • Evitare punti interrogativi ed esclamativi

CONTENUTO

Gli accorgimenti principali che riguardano il contenuto del messaggio sono:

  • Non utilizzare un colore di sfondo diverso dal bianco
  • Evitare una percentuale molto alta di immagini rispetto al testo
  • Inserire sempre del testo nel messaggio

Queste sono le tecniche principali da seguire per poter inviare newsletter senza essere bloccati dai filtri antispam. Se volete inviare campagne DEM efficaci, in grado di generare un reale ritorno sull’investimento, vi basta contattarci, studieremo insieme la soluzione migliore per il vostro business.

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