TikTok e Data Security

TikTok, l’app per antonomasia della Gen-Z, macina giornalmente milioni e milioni di dati che noi stessi utenti le consegniamo senza nemmeno rendercene conto: la posizione della palestra in cui seguiamo il corso di yoga, il giorno del compleanno della nostra migliore amica, il link del sito web da cui abbiamo comprato l’ennesimo paio di scarpe…

Negli ultimi anni, però, il social network si è reso conto di quelle che potrebbero essere le problematiche legate alla questione ed ha iniziato a concentrarsi maggiormente sul proposito della tutela della privacy dei suoi iscritti; il progetto Clover ne è un esempio lampante.

In questo articolo scoprirai come TikTok sta gestendo questa situazione delicata e, se sei interessato ad una social strategy specifica per la piattaforma, contattaci e noi di Sfumature ci metteremo a tua disposizione!

TikTok a tutto tondo

TikTok nasce in Cina nel settembre del 2014 con il nome di Musical.ly.

Attraverso l’app gli utenti possono dare voce alla loro creatività producendo brevi clip video di durata variabile (dai 15 ai 600 secondi) ed eventualmente modificando la velocità di riproduzione, aggiungendo filtri, effetti particolari e suoni.

In terra natia, invece, il social è diversa e più sviluppata rispetto a quella occidentale in quanto integra anche funzioni per l’Internet marketing.

Quest’anno la piattaforma si posiziona al sesto posto per utilizzo medio mensile per utente a livello mondiale e il 38% degli italiani tra i 16 e i 64 anni dichiara di usarla.

Nel tempo la quota di preferenze nei suoi confronti rispetto ad altre è aumentata del 42% dimostrando chiaramente la continua crescita della sua popolarità.

La tutela della privacy degli utenti

A livello giuridico, la privacy è annoverata tra i diritti fondamentali dell’individuo ed è definita come “il diritto alla riservatezza delle informazioni personali e della propria vita privata”.

La sua tutela è sempre stata, e sempre sarà, una questione che ci sta molto a cuore nei vari contesti della nostra vita ma, con il sopravvento dei social, la nostra missione è diventata sempre più ardua, dal momento che non esistono più delle barriere nette tra la vita reale e quella virtuale.

Quando ci iscriviamo ad un social network, per esempio, esso diventa il titolare dei nostri dati personali e, in qualità di legittimo “proprietario”, ne determina le finalità e i mezzi di trattamento. 

Nonostante questo non temere, ci pensa il Garante per la Protezione dei Dati Personali, noto anche come Garante della privacy, un’autorità amministrativa indipendente italiana, ad assicurare la tutela dei tuoi diritti e delle tue libertà fondamentali e il rispetto della dignità nel trattamento dei tuoi dati personali online.

Tornando a TikTok, esso mette nero su bianco la sua intenzione a preservare noi e i dati che gli cediamo rendendo noto un rapporto trimestrale sulla sicurezza in cui mette in evidenza le azioni concrete che ha compiuto o che ha in programma di compiere in questa ottica; già nel 2021 aveva definito per l’Europa una strategia di governance dei dati basata sulla loro conservazione a livello locale, sulla minimizzazione dei flussi al di fuori dell’Europa e sulla limitazione sempre maggiore dell’accesso dei dipendenti ai dati degli utenti.

Il progetto Clover

La strategia suddetta si è poi concretizzata in quello che è il progetto Clover, un nuovo standard di sicurezza dei dati che sembra arrivare al suo pieno completamento nel 2024.

Il progetto si articola nell’apertura di altri due data center europei per la creazione di un’enclave separata ed indipendente dove conservare i dati degli utenti europei.

Di seguito i 3 punti chiave del programma:

• Controlli sull’accesso ai dati
• Supervisione esterna
• Conservazione locale dei dati

I controlli sull’accesso ai dati

Oltre a quelli già esistenti, TikTok ha previsto nuovi gateway di sicurezza che monitorano e limitano l’accesso dei dipendenti del social network ai dati degli utenti e il trasferimento di quei dati al di fuori dell’Europa.

La supervisione esterna

I processi che concernono la conservazione dei dati vengono diligentemente supervisionati e verificati e queste due attività sono state affidate ad una terza parte europea, di cui ancora deve essere diffusa l’identità.

TikTok ha fatto questa scelta in primis per mantenere un approccio super partes ed in secundis per far sì che in esso venissero incluse, a sostegno delle loro già solide procedure, le più recenti ed avanzate tecnologie.

La conservazione locale dei dati

A partire dalla costruzione di un primo data center in Irlanda, la piattaforma social aveva iniziato ad inserirsi nella scia della conservazione dei dati in loco.

Con il progetto Clover è in programma l’edificazione di un secondo data center sempre a Dublino ed un terzo nella regione di Hamar, in Norvegia.

Anche in questo caso si tratta di siti condivisi gestiti da affidabili service provider di terza parte.

Il tutto sarà incorniciato da un approccio sostenibile: in particolare il nuovo data center norvegese sfrutterà l’energia prodotta dagli impianti idroelettrici locali e le basse temperature della zona per raggiungere un raffreddamento naturale dei supporti informatici.

E tu, eri aggiornato sul tema?

L’uso di TikTok, tra l’altro, è risultato molto proficuo anche per quanto riguarda la sfera dell’advertising: gli annunci sulla piattaforma hanno raggiunto oltre un miliardo di utenti di età superiore ai 18 anni. Questo dimostra che sul social si può creare valore anche a livello corporate e non solo come privato.

Quindi, se non sei ancora registrato, cosa aspetti?!

Rivolgiti alla nostra web agency specializzata nel social media marketing, i nostri referenti affidabili per la privacy e la protezione dei dati si occuperanno personalmente della creazione del tuo profilo, così come della gestione dello stesso nel caso tu ne sia già in possesso.

Il nostro intento sarà quello di strutturare una Social Strategy in linea con il trend del momento ma, soprattutto, nel rispetto della tua privacy.

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